03/03/2023 - Era stata Bankitalia, all’inizio del mese di febbraio, ad analizzare il rischio del fattore tempo in relazione all’attuazione del Pnrr per territori come la Basilicata. Benché la regione avesse già accelerato sul fronte del numero di progetti consegnati, il report presentato a Potenza sottolineava il divario ancora esistente – in generale tra Nord e Sud – con riferimento al sistema produttivo, al mercato del lavoro, al finanziamento delle imprese e alle infrastrutture. Nell’analisi, come primo suggerimento, veniva indicata innanzitutto la necessità di migliorare ciò che è di competenza diretta delle amministrazioni pubbliche, sfruttando al meglio proprio le occasioni offerte dal piano post Covid. Alle quali vanno ora aggiunte quelle connesse alle risorse del ciclo dei fondi europei 2021-2027. Del resto era stato subito chiaro, all’indomani del grande piano di ripresa europeo, che il problema della ripresa non fossero le risorse ma il loro impiego. Tema molto discusso in Basilicata, la cui geografia amministrativa è frammentata in una rete non sempre coesa di piccolissimi comuni sprovvisti di forza di attuazione progettuale.
Alla luce di quest’analisi è sicuramente importante il decreto legge di venerdì scorso (n. 13 del 24 febbraio 2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale) recante disposizioni urgenti di semplificazione per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al Pnrr (Pnc), nonché per l’attuazione delle politiche di coesione. In sostanza il decreto prevede, in maniera trasversale in tutti i settori rientrati nelle varie missioni del Pnrr, un “deflazionamento” delle rigidità procedurali che storicamente in Italia hanno rallentato l’attività della pubblica amministrazione e uno snellimento del meccanismo di gestione, erogazione, monitoraggio, controllo e rendicontazione delle risorse del Piano, fino al 31 dicembre 2026.
Poiché la transizione verde è una delle missioni chiave del Pnrr, il decreto interviene con decisione in materia di resilienza energetica nazionale risolvendo anche un altro problema storico, quello dei tempi per il rilascio dei pareri delle Soprintendenze archeologiche e paesaggistiche in caso di opere rientranti sotto la loro tutela. Sono infatti rafforzati i poteri speciali della Soprintendenza ad hoc per il Pnrr. Una svolta di non poco conto. Mancano tre anni al 2026. Il conto alla rovescia è cominciato.