Blue flames of gas burning from a kitchen gas stove

Basilicata energetica a tutto gas (e acqua)

Il bonus gas e gli aiuti ai non metanizzati, di cui i lucani beneficeranno per i prossimi 9 anni, e l’attenzione ai sistemi idrici.

16 dicembre 2022
3 min di lettura
16 dicembre 2022
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16/12/2022 - Ridurre la crisi energetica, ridurla sempre di più. E intervenire anche su un’altra bolletta che pesa sul bilancio delle famiglie, quella dell’acqua. Non è il paese del bengodi, la Basilicata, ma poco manca, almeno dal punto di vista dell’ottimizzazione delle risorse e del dialogo sempre più costruttivo che l’istituzione regionale sta avendo con le company dell’energia da una parte e con i cittadini dall’altra. Uno dei punti più discussi del bonus gas, ad esempio, era quello dell’obbligo di risparmio sui consumi per accedere al beneficio. Il 15% di risparmio sull’anno precedente era il minimo che bisognava certificare per evitare sperperi. L’anno termico in cui si dovrà osservare l’obbligo di riduzione del consumo sarà quello 2023-2024, ossia ottobre 2023-settembre 2024, e non quello in corso. “Con una delibera ad hoc– ha garantito il presidente Bardi - passeremo dal 15% a una percentuale molto più bassa, che comunicheremo successivamente”. Aiuti anche ai non metanizzati – questo era stato chiaro quasi subito – ma anche a chi fa uso del pellet. Per i prossimi nove anni i lucani sono dunque al riparo dal pagamento della bolletta gas, “a meno che – dice il presidente – qualcuno non deciderà di eliminare il bonus. Ma saranno i lucani a scegliere”. Ci sono almeno altre due notizie da sottolineare che inquadrano la strategia energetica regionale. Una viene dai bandi del Pnrr e riguarda il finanziamento per oltre 35 milioni di euro al Comune di Colobraro per la realizzazione di un impianto di produzione di biometano da matrici organiche da raccolta differenziata (FORSU). “Sarà il primo impianto regionale nel recupero della frazione organica con produzione di biometano – ha spiegato l’assessore regionale all’ambiente Cosimo Latronico - che potrà soddisfare il 60 per cento del fabbisogno regionale dei rifiuti organici prodotti in Basilicata, con particolare riferimento all’area della fascia ionica e della collina materana. Preme sottolineare che tale intervento, unico finanziato in Basilicata, si è collocato al secondo posto a livello nazionale per somma erogata”. La seconda notizia riguarda interventi di ottimizzazione sul sistema idrico (di cui ci siamo occupati anche noi di Orizzonti). La giunta regionale ha deliberato la riprogrammazione del Fondo per lo sviluppo e la coesione (Fsc), che vale complessivamente 40 milioni di euro e riguarda circa 60 interventi nei diversi comuni lucani. Sono stati stanziati 4,6 milioni di euro per operazioni sulle reti idriche, di cui 1.158.750 euro per le progettazioni relative a interventi da eseguire nei Comuni di Tito, Pomarico, Grassano, Nova Siri e Grottole, 360 mila euro per la realizzazione di tronchi fognari a Pignola e 3,1 milioni di euro per lavori di ripristino della capacità di invaso delle fluenze del fiume Sinni, nella diga di Monte Cotugno. Non manca, innanzitutto, la materia prima, cioè l’acqua. La Basilicata si conferma gran serbatoio a beneficio anche delle regioni limitrofe. Ad oggi, grazie alle piogge, nelle dighe lucane (Montecotugno, Pertusillo e San Giuliano) ci sono oltre 20 milioni di metri cubi di acqua in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (290 milioni di metri cubi). Non parlateci di siccità.

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