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Lo Spid va, e anche il piano energetico regionale

Creare un hub energetico in Basilicata è al centro del quadro strategico in materia energetica rilanciato dal governatore Bardi.

04 novembre 2022
4 min di lettura
04 novembre 2022
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di Lucia Serino

04/11/2022 - Migliorare il rapporto con le company dell’energia, rendere produttive le risorse per il benessere dei residenti, creare un hub energetico in Basilicata per svolgere un ruolo nazionale nella produzione di energia alternativa. Un obiettivo da perseguire sia grazie al Pnrr sia attraverso una accelerazione nei processi autorizzativi per investimenti privati stimati in centinaia di milioni, che necessitano di una azione specifica e di soluzioni avanzate. Questo è il quadro strategico in materia energetica che il governatore Bardi, pur nel pieno di una tempesta politica, prova a rilanciare presentandolo alla stampa nel mezzo del ponte di Ognissanti.

Prima ancora che un grande piano energetico, quello avviato in Basilicata in questi mesi sarà ricordato come, innanzitutto, il più veloce piano di accelerazione sull’identità digitale dei cittadini. A tutti gli effetti la regione sale in vetta alla classifica nazionale per il numero di Spid certificati ai suoi residenti, o meglio agli intestatari della bolletta energetica per uso domestico delle prime abitazioni. Negli ultimi giorni, venuto meno l’obbligo della comunicazione quotidiana del bollettino Covid, gli uffici amministrativi di Viale Verrastro si sono potuti concentrare sull’aggiornamento delle iscrizioni al portale Api-bas attraverso lo Spid, condizione necessaria per ottenere il bonus gas, frutto degli accordi compensativi connessi alla proroga della concessione Val d’Agri Eni/Shell.

Ancora tiepido il clima che ha consentito di rinviare a Potenza l’inizio dell’anno termico (gli altri anni a metà ottobre già si accendevano i riscaldamenti), il governatore Bardi, rinfrancato dalla velocità di accesso al portale e dal numero delle autocertificazioni che avanza di ora in ora (non c’è una scadenza) ha illustrato “la visione che il governo regionale ha rispetto alle politiche energetiche ricapitolando le iniziative concrete, puntuali, che abbiamo intrapreso”. Pur ammettendo le difficoltà del momento politico (“Certo avremmo bisogno di una maggiore stabilità politica, di un sostegno rivolto a questo lavoro da fare. Per parte mia sino a quando ci saranno le condizioni non verrò meno a questo impegno. Ma se tutto questo non interessasse che a pochi sarò io il primo a restituire la parola agli elettori”), Bardi ha riassunto la linea regionale in materia energetica partendo dal Piano strategico di un anno fa fino ai regolamenti attuativi della legge sul bonus gas che, nel segno del risparmio e della sostenibilità, tracciano un quadro per i prossimi dieci anni. “Mi sono chiesto - ha detto Bardi - se gli accordi sottoscritti con le Compagnie che estraggono risorse dal sottosuolo lucano fossero o meno migliorabili. Se ci fosse stata la necessaria cura nel trovare un equilibrio possibile tra la tutela del paesaggio e lo sviluppo degli impianti di energia eolica. Se fosse stato fatto tutto il possibile per mitigare gli effetti delle estrazioni petrolifere e l’impatto su salute e ambiente, e se ci fosse stata una qualche idea di politica industriale in tema di energia pulita. Il nostro giudizio, come noto, è molto critico e abbiamo considerato del tutto insufficienti le risposte che i vecchi governi avevano dato a questi temi nevralgici per il futuro della Basilicata”. Quindi il generale risponde facendo un po’ di conti: “Abbiamo conseguito il risultato di vederci riconosciuti un miliardo e duecento milioni per i prossimi nove anni; di aver pattuito rilevanti investimenti non oil a sostegno dello sviluppo di progetti ed iniziative nell’ambito della produzione di energia alternativa in diversi ambiti e settori per oltre 60 milioni di euro. Di aver varato il progetto Lucas, “Lucani tra ambiente e salute” finanziato con 25 milioni in 5 anni, con analisi e monitoraggi ambientali approfonditi nelle 8 aree a maggior rischio e un’attività di sorveglianza sanitaria ad ampio spettro finalizzata all’attivazione di politiche per la salute. Una strategia che si fa carico dell’emergenza climatica e della necessità di ridurre l’emissione di CO2 in atmosfera proprio con lo sviluppo delle energie alternative. “Va in questa direzione - ricorda il presidente - il bando per i beneficiari di contributi per dotarsi di impianti di produzione di energia alternativa. Un disegno complesso ed organico, su cui ci siamo potuti ripiegare solo dopo l’emergenza Covid, che ha oggettivamente catturato gran parte delle nostre energie per oltre un anno e mezzo di questa legislatura”. Un disegno con tanti tasselli che non può non tenere conto degli imprevisti. Ma il cammino è tracciato. Conclude Bardi: “Occorrerà che chi vuole ignorarlo se ne faccia una ragione”.

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