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Il Papa a Matera, un evento storico

Un vero e proprio premio per le Chiese della Basilicata. La coincidenza con le elezioni “un segno provvidenziale”.

23 settembre 2022
6 min di lettura
23 settembre 2022
6 min di lettura

di Don Gerardo Lasalvia
direttore degli Istituti Culturali della Diocesi di Potenza

23/09/2022 - Che il Papa visiti la Basilicata dopo le visite compiute da Giovanni Paolo II per il terremoto del 1980 e nella primavera del 1991 è già una notizia. Papa Francesco, in particolare, ha voluto visitare le regioni d’Italia laddove ci fosse soprattutto il bisogno di testimoniare una vicinanza, come nelle Marche o in Abruzzo, o a Lampedusa. A Matera, invece, il Papa viene per presiedere il 27° congresso eucaristico nazionale, che si terrà tra il 23 e il 25 di settembre di quest’anno. Sembrerà strano, ma la notizia vera e importante è la celebrazione di un congresso eucaristico nazionale proprio in Basilicata. Quindi potremmo dire che quella del Papa è una notizia nella notizia.
I congressi eucaristici sono per un cattolico un po’ come sono gli Expo’ per il mondo secolare: un momento in cui bisogna verificare e vedere a che punto è l’evoluzione di un particolare modello di società. E, come nelle esposizioni universali, il mondo industriale cerca di mostrare e indicare quali tipi di conquiste e di possibilità possono esserci nella tecnica, così il congresso eucaristico è un evento che tenta di verificare la qualità spirituale del popolo cattolico. I primi congressi risalgono addirittura all’Ottocento e il primo Papa che ha voluto presiederlo è stato Pio X nel 1905.

L’evento, quindi, è di per sé un momento di grande importanza per la Chiesa Cattolica. E il fatto che si sia scelta Matera costituisce un vero e proprio premio per le Chiese della Basilicata. Per la prima volta nella sua storia, la Basilicata accoglie un evento di così grande portata. Sappiamo bene che la città dei Sassi ha toccato ogni record negli ultimi dieci anni. Da una piccola città di provincia qual era, essa è diventata luogo di cinema, di riflessione economica, città della cultura europea nel 2019, sede del G20 per i ministri degli esteri, e infine quest’anno diventa anche luogo privilegiato per il congresso eucaristico italiano, dopo quello internazionale tenuto a Budapest nel 2020.
Il tema del Congresso è: “Torniamo al gusto del pane. Per un Chiesa eucaristica e sinodale”. Ovviamente, la qualità da verificare per il cattolicesimo non è secolare. La qualità di una comunità di cattolici proviene dal fatto che la Messa, e quindi l’Eucarestia ritenuta presenza reale e fisica di Gesù Cristo nel mondo, deve essere amata, messa al centro, ritenuta fermamente come la sorgente e il culmine della vita quotidiana. E, ovviamente, il pane, la sostanza che si trasforma in Cristo nella Messa, non è estraneo alla città di Matera; essa è la città del pane. Gli organizzatori sono stati molto bravi a centrare un elemento che dimostra ancora oggi la qualità della vita di Matera e a coniugarlo con una realtà spirituale e universale come l’Eucarestia.

Un altro elemento di verifica della qualità della vita spirituale ed ecclesiale dei cattolici è anche ciò che si porta nel mondo una volta che si è messa al centro l’eucarestia. Sant’Agostino direbbe: “Se siamo membra del Suo corpo, siamo anche Colui che abbiamo ricevuto”. Verificare a che punto è la sinodalità sarà un tema importante che sarà dibattuto certamente nel congresso. La sinodalità è quell’esperienza e quel modo di vivere per cui la Chiesa mostra che una salvezza è possibile proprio attraverso la carne di quella gente che si è immersa nella Persona totale di Cristo. Questo tema è di una certa urgenza in tempi di individualismo e di violenza come i nostri. E sappiamo quanto Papa Francesco abbia a cuore questa verità, tanto da aver chiesto un sinodo universale a tutte le diocesi del mondo.
La visita di Papa Francesco perciò si colloca in un evento ordinario, perché tutti i Papi hanno presieduto il congresso eucaristico nazionale italiano soprattutto dopo la seconda guerra mondiale, ma che è straordinario per il luogo e per la storia. Il Papa visiterà per la prima volta la Basilicata, e affronterà dei temi che potrebbero diventare fondamentali per la costruzione della chiesa italiana nei prossimi dieci anni.
Ci troviamo quindi di fronte ad un evento gravido di novità e di importanza. La prima volta di un congresso eucaristico nella nostra regione, la prima volta di Papa Francesco in Basilicata, i temi che dovranno essere discussi faranno sì che il nome di Matera diventi parte della storia della chiesa italiana, così come lo è stato per Melfi, sede di concili medievali.

Questo congresso deve affrontare però un limite: coinciderà con le elezioni politiche. Infatti, il 25 settembre prossimo siamo stati chiamati a votare. Immagino la fatica degli organizzatori della diocesi materana che preparano questo evento da più di un anno e la punta di delusione che questa coincidenza deve aver provocato nel loro animo. Anche il santo Padre stesso ha cancellato alcuni appuntamenti della sua visita proprio per agevolare la gente al voto. Ma il congresso si concluderà proprio domenica 25 con la Messa papale delle 10 del mattino. Tutto fa pensare che i delegati di tutta Italia dovrebbero arrivare appena in tempo ai loro seggi elettorali. Sarebbe ingiusto dover scegliere fra la parola del Papa dopo tre giorni di intensa spiritualità, e il dovere civico di partecipare alla vita repubblicana.
Io però vedo in questo un segno provvidenziale, dato che credo che il caso non esiste. In un momento così delicato come quello che stiamo vivendo noi italiani ed europei, il fatto che ci sia una vigilia di preghiera prima di votare, io lo considero un segno di ottimo auspicio. La storia mi è testimone: ogni qualvolta i cattolici si stringono intorno all’eucarestia, le tenebre fuggono disperate e sconfitte. La storia rimane però un mistero. Il Papa dei poveri verrà a confermare i fratelli nella fede, in una città che racconta la povertà del suo passato, in un tempo in cui la povertà potrebbe riaffacciarsi senza sconti. Troppe coincidenze per parlare di caso.

Ma torniamo a Matera! Tra il 23 e il 25 di settembre tutte le parrocchie della città saranno investite da pellegrini e congressisti, sono previste addirittura delle cene insieme. Dopo la pandemia, centinaia di persone mangeranno presso le tensostrutture della città per provare come è ancora saporoso il pane della fraternità, del sapere di avere ancora un unico Padre. In fondo, la storia altro non è che il racconto di come si è camminato insieme.

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