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Albania e Lucania, insieme a tavola

La ricetta degli Shëtridhlat si contamina con le tradizioni locali. A raccoglierla e promuoverla Slow Food Basilicata.

26 agosto 2022
1 min di lettura
26 agosto 2022
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26/08/2022 - Forse non tutti sanno che, al confine con la Calabria e immersa nel paesaggio del Parco nazionale del Pollino in Basilicata, vive da secoli la comunità arbëreshë, che tramanda tutt’oggi una cultura unica. Slow Food Basilicata, con un lavoro minuzioso di ricerca ed interviste, è riuscita a raccogliere alcune caratteristiche gastronomiche, che si confondono e si contaminano con le tradizioni locali. Nell’ambito del Geoportale della Cultura Alimentare (GeCA), un progetto promosso dall’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale e finanziato dal PON (Programma Operativo Nazionale) Cultura e Sviluppo, è stata raccolta e raccontata la ricetta degli Shëtridhlat, che assomigliano a spaghetti tradizionali, ma in realtà sono un tipo di pasta fresca profondamente diversa. È una pasta che viene preparata solo a mano, senza l’uso di un mattarello o di una macchina, riducendo una doppia massa di pasta in fili sottilissimi. Si tratta di un piatto che si consuma tradizionalmente nel Giorno dell’Ascensione, tra la fine di maggio e i primi di giugno. Adesso gli Shëtridhlat si possono trovare soprattutto fra Calabria e Basilicata, lessati in acqua appena il tempo che vengano a galla e conditi, semplicemente con pomodorini, basilico e ricotta dura oppure con un sugo più corposo con legumi, come ceci bianchi o fagioli di Rotonda. Questo progetto di raccolta, di cui Slow Food è partner, sarà presentato a Torino sabato 24 settembre, nell’ambito del Salone del Gusto, nel corso dell’incontro “Dall’Arca del Gusto ai Presìdi, come salviamo la biodiversità”.

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