15/07/2022 - Non è solo “un obiettivo zero precariato”, come pure il governatore Bardi dice. L’assunzione a tempo indeterminato del personale sanitario e degli operatori socio-sanitari che sono stati in prima linea durante la pandemia ha un forte valore simbolico ed è sicuramente un dato di valore che la Basilicata sia stata la prima regione ad assumere questo impegno. Immediatamente dopo la fine del periodo d’emergenza quasi tutti i governatori regionali posero il problema: il ritorno alla gestione ordinaria trasferiva la spesa sanitaria di nuovo in capo ai bilanci regionali creando un limbo tra le previsioni della riforma voluta da Speranza (case della salute, sanità di prossimità) e la sostenibilità economica delle figure professionali necessarie a farla funzionare. Per una volta tanto il riconoscimento del lavoro di chi è stato in prima linea durante il Covid ha messo tutti d’accordo in Basilicata. La Giunta e il Consiglio si sono espressi con favore approvando all’unanimità l’emendamento del consigliere Mario Polese. In particolare si è decisa l’esenzione dallo svolgimento delle prove preselettive previste dai bandi di concorso indetti dal sistema sanitario lucano. In Italia sono circa 54.000, di cui 23.000 infermieri, i sanitari che sono stati assunti nel corso della pandemia e che ora sono da stabilizzare. Nella sola regione Basilicata, su 400 sanitari reclutati durante l’emergenza pandemica, i precari sono 363 di cui 20 medici, 207 infermieri e 136 che fanno parte di altro personale.