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Tu lo conosci il Sud?

Servono progetti e finanziamenti fatti su misura dei bisogni dei lucani. Per superare alcune contraddizioni e sostenere il territorio.

06 maggio 2022
1 min di lettura
06 maggio 2022
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06/05/2022 - Il Mezzogiorno non è attendista. Non lo è mai stato. Ci voleva Sergio Mattarella, palermitano, per smontare un pregiudizio storico sull’inerzia di una parte d’Italia che attende sempre dagli altri la propria salvezza, “come taluno ha superficialmente ritenuto”. Il Capo dello Stato parlava della Resistenza di una fetta del Paese che nei momenti decisivi sa trovare le energie giuste per costruire il suo futuro, possibilmente migliore del passato. Che siamo a un bivio anche alle nostre latitudini è persino banale ripeterlo. La tempesta perfetta in Basilicata, con più crisi che si sono accavallate, sembra essere alle spalle. Almeno quella politico-amministrativa dovrebbe essere stata smaltita, con una scia di scosse di assestamento che nel giro di qualche giorno dovrebbero finalmente riconsegnarci un timone sicuro per affrontare le riforme. A questo giro non si scappa. Ci sono tante piccole contraddizioni alle quali mettere mano. A Matera, ad esempio, l’Asm ha presentato un piano per la teleassistenza mentre in alcuni piccoli paesi si continua a reclamare l’assenza di un medico di base. Perciò i progetti del PNRR non possono che essere “cuciti” su misura dei bisogni dei lucani, come del resto il piano strategico regionale già suggeriva parlando di sviluppo. Non è impossibile. Non esistono soluzioni buone allo stesso modo per ogni luogo. Bisogna conoscerlo il Sud, parafrasando al contrario i versi della poesia bellissima di Vittorio Bodini, che vi consigliamo di leggere, se non la conoscete. Magari in questo fine settimana. A venerdì prossimo.

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