13/05/2022 - Nonostante la ripresa post-pandemica e i dati positivi del 2021, quest’anno non ha avuto inizio con le migliori prospettive. CSSEL e UIL, analizzando i dati ISTAT più recenti, hanno evidenziato le “ombre” nascoste dietro un apparente bilancio positivo. “I recenti dati Istat disegnano un mercato del lavoro lucano al crocevia tra passato e futuro, tra il non più ed il non ancora”, si legge nel comunicato stampa. “Al bilancio espansivo del 2021 si alterna un nuovo ciclo, bruscamente cambiato all’inizio del 2022, con le tensioni e le strozzature nelle catene di fornitura, la crescita dei prezzi, la difficoltà della domanda e l’avvio imprevedibile del conflitto per l’aggressione russa all’Ucraina”.
Fra le ombre, il mancato assorbimento dei 15mila posti di lavoro persi nel 2007, la diminuzione delle ore lavorate e delle retribuzioni. A questo, si aggiunge la riduzione del potere d’acquisto delle famiglie a causa dell’aumento dei contratti a termine e part-time. Con effetti negativi sulla qualità del lavoro. “Siamo ad una ripresa occupazionale di tipo quantitativo ma poco incidente sulla qualità del lavoro, centrata sul traino dei contratti a termine, sintomo di una ancora flebile e contenuta spinta produttiva delle imprese”.