08/04/2022 - L’impatto della didattica a distanza sull’organizzazione del lavoro scolastico: questo l’oggetto delle tre ricerche empirico sperimentali svolte fra il 2020 e oggi, presentate mercoledì scorso a Matera, nell’Aula magna del Campus universitario, nel corso del convegno “Ricerche e riflessioni sulla scuola ai tempi della DaD. Prospettive educative e di governance scolastica”, promosso dall’Università degli studi della Basilicata e dall’ufficio scolastico regionale.
Il responsabile scientifico dell’iniziativa, Emilio Lastrucci, docente di Pedagogia all’Università degli studi della Basilicata (Dipartimento di Scienze Umane), ha spiegato che “l’evento è nato con l’intento di discutere dell’esperienza vissuta nella fase pandemica e di definire nuove prospettive, alla luce dei risultati di tre ricerche empiriche, una nazionale e le altre due regionali, organizzate rispettivamente dalla Società italiana di ricerca didattica (Sirs), dall’ufficio scolastico regionale e dall’Unibas, allo scopo di suggerire orientamenti innovatori di politica educativa e governance scolastica, che insieme concorrano a gestire con efficacia ottimale la transizione dalla fase dell’emergenza pandemica a quella della ripresa ordinaria dell’attività formativa, in tutti gli ordini e gradi scolastici”. Claudia Datena, dirigente e coordinatrice dell’ufficio scolastico regionale, ha evidenziato come “i dirigenti scolastici, i docenti e il personale Ata abbiano fatto un lavoro straordinario: le scuole, subito dopo lo scoppio della pandemia, sono riuscite a rispondere efficacemente e a implementare la Dad in tempi brevi, assicurando continuità al servizio di istruzione e riuscendo a completare l’anno scolastico, garantendo, così, il diritto allo studio di tutti gli alunni della regione e dimostrando, quindi, una grande resilienza di fronte ad una situazione tanto nuova quanto drammatica”. Il tema del digital divide è una delle priorità del PNRR e del rilancio strategico del Paese. Per ora il problema, al contrario di quanto si possa pensare, non divide il Paese in due tra nord e sud, come avviene invece per molti altri indicatori, ma spesso è relativo a disuguaglianze sparse a macchia di leopardo e riguarda la divisione tra centro e periferie, tra area urbana e zone montane. La Basilicata sarà tuttavia la prima regione in Italia a completare il piano per la Banda ultra larga, e questo dato indica la potenzialità di un’infrastruttura che va riempita di contenuti, tenendo bene a mente di avere al centro di tutto la persona e il suo benessere.