14/01/2022 - Oltre duecentomila terze dosi, via libera ai vaccini per i ragazzi tra i 5 e gli 11 anni anche nel weekend grazie a un accordo tra Regione, Asl e pediatri, screening scolastico in tutti i comuni, livello di occupazione delle terapie intensive bassissimo e la Basilicata resta zona bianca, anche per la prima neve caduta in questi giorni. Indipendentemente dagli indirizzi governativi e regionali (il governatore Bardi avrebbe preferito comunque un periodo di Dad), la Basilicata di questi giorni è un piccolo esempio di disciplina e concreta operatività sul fronte più esposto, quello dei piccoli comuni. Tutti i sindaci, pur nelle difficoltà generali simili al resto del Paese, si sono fatti carico della campagna di screening della popolazione studentesca per consentirne il ritorno in classe. Nessuna protesta, nessuna insubordinazione, palestre aperte e presidi collaborativi: è prevalso quello spirito tipicamente lucano di darsi da fare quando è necessario. La campanella è stata rinviata solo di qualche giorno proprio per consentire di ultimare i tamponi che hanno consentito (il dato è di due giorni fa) di individuare 156 ragazzi positivi e asintomatici. Lo screening riguarderà anche il personale Ata e il corpo docente, pochissimi i genitori che non hanno accolto l’invito ad accompagnare i propri figli. Insomma, il cielo è buio ma l’orizzonte si intravede. Resta, indipendentemente dallo sforzo organizzativo, l’alea dell’evoluzione epidemiologica che potrebbe far scattare chiusure a macchia di leopardo. E restano voci di polemiche diffuse che si giocano molto sulle questioni iperlocali. Ma vista nel suo insieme la comunità lucana ha dimostrato ancora una volta di essere all’altezza dell’emergenza senza fare clamore. In casi come questi essere pochi è un grande vantaggio.
