21/01/2022 - In un clima in cui anche il lessico filologico gioca di rimessa e così dichiararsi “positivi” non è per niente una condizione invidiabile, bisognerà al più presto ritrovare una fiducia scaccia-ansia, anche nelle parole, per concentrarsi sulla costruzione del futuro. Il Paese è alla prova della grande ripartenza, a cascata “Italia domani” (si chiama così il PNRR presentato a Bruxelles che unisce ai 191,5 miliardi europei anche una quota integrativa nazionale di 30,6 miliardi) è una opportunità storica per tutte le regioni e tutti i comuni dello Stivale potenzialmente interessati agli obiettivi delle 6 missioni concepite per la ripartenza degli Stati membri dopo la pandemia. Il 30 dicembre scorso il Ministero dell’Economia ha inviato alla Commissione europea la richiesta relativa al pagamento della prima rata dei fondi. Alla Basilicata (fonte MIT) sono stati assegnati per ora 322 milioni per progetti che riguardano infrastrutture e mobilità sostenibile, la gestione delle risorse idriche, la qualità dell’abitare, le ZES e la strategia per le aree interne.
La prima rata italiana, che segue l’erogazione nel mese di agosto di 24,9 miliardi a titolo di prefinanziamento, ha un valore complessivo di 24,1 miliardi di euro, con una parte di contributi a fondo perduto pari a 11,5 miliardi e una di prestiti pari a 12,6 miliardi. L’erogazione delle risorse da parte della Commissione europea avverrà nei prossimi mesi a seguito dell’iter di valutazione previsto dai regolamenti sul conseguimento delle 51 misure, divise fra milestone e target. In questo contesto si inserisce la necessaria progettualità richiesta ai comuni. Considerato che il 40 per cento dei progetti sono finanziabili a favore del Mezzogiorno è qui che “si varrà la nostra nobilitate”. Dove “nostra” è da intendersi come necessaria coesione tra tutti gli attori in campo, soprattutto nelle piccole comunità, forze produttive, sociali e politiche scartando quell’atteggiamento attendista per il momento più interessato a sottolineare il cronoprogramma dei ritardi. Non siamo all’anno zero, neppure in Basilicata. Ne abbiamo parlato mercoledì scorso nel primo digital talk di Orizzonti del 2022 con due sindaci lucani che sono anche parlamentari, Gianni Pittella, sindaco di Lauria, e Pasquale Pepe, sindaco di Tolve, e con Giampiero Perri, consigliere del presidente Bardi per l’attuazione del PNRR. L’analisi e gli scenari prospettati saranno pubblicati nel prossimo numero di Orizzonti. Il Governo stima che gli investimenti previsti nel Piano avranno un impatto significativo sulle principali variabili macroeconomiche. Nel 2026, l’anno di conclusione del Piano, il prodotto interno lordo sarà di 3,6 punti percentuali più alto rispetto all’andamento tendenziale. Nell’ultimo triennio dell’orizzonte temporale (2024-2026), l’occupazione sarà più alta di 3,2 punti percentuali. Serve concentrazione sui progetti, serve concretezza ma anche – come indica il Governo italiano nelle premesse del piano - molta immaginazione.