10/12/2021 - Proiettarsi verso il futuro, rinnovarsi, ma sempre con un occhio al passato. Per ricordare dove affondano le nostre radici, e in particolare le radici della Basilicata, terra con un passato ricco, unico, dal valore inestimabile. Perché i lucani non dimenticano le proprie origini e i propri valori, che costituiscono le fondamenta della Basilicata di oggi e di domani.
Il 2 e il 3 dicembre 2021, a Matera, si è tenuto il 2° meeting annuale dell’ALSIA, l’Agenzia Lucana di Sviluppo e di Innovazione in Agricoltura. L’evento, in presenza e da remoto, si è articolato in tre sessioni e si è concluso con la presentazione della Carta di intenti “Lucania 2021”. “Centralità dei fabbisogni dell’utenza e della tutela dell’ambiente e del territorio, ruolo fondamentale delle risorse umane utilizzate, istituzione di un coordinamento nazionale che favorisca la formulazione di proposte strategiche e operative ai Governi regionali e nazionale, e scambio di buone prassi”, questi i punti cardine della prima sessione che, secondo Aniello Crescenzi, direttore dell’ALSIA, hanno unito le istituzioni presenti, provenienti da altre regioni italiane. La Carta di intenti è stata “è stata quasi una naturale conclusione della prima sessione, tutta dedicata alla ricerca e allo sviluppo, e al confronto tra Agenzie e Enti regionali di sviluppo”, ha spiegato Crescenzi.
L’innovazione ha dominato la seconda sessione, mentre la terza sessione è stata dedicata alla “Giornata della Ruralità”, istituita nel 2020 e che quest’anno ha visto la luce per la prima volta. “Il paesaggio rurale è una risorsa per il Paese, e la Basilicata è terra rurale dalla vocazione millenaria”, ha detto in conclusione della terza sessione Francesco Fanelli, assessore regionale alle Politiche agricole, alimentari e forestali. “La ruralità è un’opportunità per il nostro territorio, che può tra l’altro favorire lo sviluppo delle aree interne e contribuire a contrastarne lo spopolamento”. Il Centro Ricerche dell’ALSIA “Metapontum Agrobios” ha un ruolo fondamentale, strategico, è “il frutto della storia dell’uomo e della nostra agricoltura”, ha sottolineato Crescenzi. “Noi siamo proiettati al futuro, perché non c’è un futuro senza agricoltura, senza ruralità e senza innovazione”.