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La pizza premiata da Gambero Rosso

I “tre spicchi” alla pizzeria “Fandango”, a Filiano, in provincia di Potenza, del lucano Salvatore Gatta.

08 ottobre 2021
1 min di lettura
08 ottobre 2021
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08/10/2021 - L’arte dei pizzaioli, si sa, è stata riconosciuta come patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco. Non la pizza, in quanto oggetto concreto, ma la sua fattura. Che è tradizione raccontata, tramandata, diffusa. Ciò ha contribuito a contraddistinguere una cultura nazionale, a diffonderla nel mondo, e a caratterizzare un territorio con un’idea, che corrisponde a un gusto, ad un profumo e a una visione specifica, in un’esperienza che coinvolge tutti i sensi. Sebbene Napoli ne sia la culla, nel resto d’Italia e in particolare al Sud, che vide in Napoli una capitale, questa tradizione si è diffusa e si è perfezionata, differenziandosi per sfumature che la legano ai diversi territori.

Il Gambero Rosso lo racconta in una guida annuale, dove alle migliori realtà vengono attribuiti gli agognati “tre spicchi”. A Napoli viene presentata la nona edizione, del 2022, anticipata dalle incoronazioni di Puglia, Basilicata e Calabria. In Basilicata spicca la pizzeria “Fandango”, del lucano Salvatore Gatta, che si trova a Filiano, in provincia di Potenza. Poi c’è la pizzeria pugliese “400 Gradi” a Lecce e la calabrese “BOB Alchimia” a Spicchi di Montepaone. Non manca la nota dolente delle tante attività che, dopo la pandemia, non hanno riaperto, ma nel complesso il settore ha retto bene, con la capacità di rinnovarsi e reinventarsi. Come avviene attorno ad una buona pizza, che è condivisione, gioia, sapore. 

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