01/10/2021 - E ora? E ora che il sole non c’è più? Che ne sarà del turismo, in Basilicata? È da decenni che si prova a destagionalizzare il turismo, ma è tremendamente difficile, perché gli italiani vogliono il sole per abbronzarsi, e senza sole addio turismo. Personalmente lo considero abbastanza deprimente, questo fatto. La vedo solo io la bellezza della Lucania in autunno? La vedo solo io la struggente intensità del suo paesaggio e il crepuscolare e dolcissimo raccoglimento dei suoi paesi durante questa stagione? Certo, c’è un po’ di turismo invernale – poco, purtroppo, perché le nostre montagne incontaminate sono poco attrezzate, visto che piste da sci e alberghi inquinano molto e potrebbero turbare i sonni di Greta Thunberg –, ma in autunno la Lucania entra in letargo, e io lo trovo aberrante, perché in autunno la nostra terra si rivela nella sua essenza più profonda e preziosa. Certo, molti hanno le ferie in agosto, e sono costretti a farle proprio in questo mese congestionato e miasmatico. Ma quante persone potrebbero – e non lo fanno – venire da noi in autunno? Dicono sia triste, l’autunno. Invece agosto cos’è? Cos’è agosto visto che in quel mese ci sono file ovunque, le spiagge sono strapiene, tutto è caro, ovunque schiamazzi e assalti, traffico in tilt, sporcizia in ogni dove? Da dove viene questo culto per il sole ustionante di agosto? Non so se gli operatori turistici stiano sbagliando qualcosa in tema di destagionalizzazione – non ho le competenze per dirlo. Ma una cosa la so: trovo estremamente sbagliato non andare in vacanza in autunno. Soprattutto in terre poetiche come la Lucania. La vera poesia, infatti, secondo me la nostra terra la svela proprio in questa stagione. Che è da rivalutare.
