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Depuratori, l’Unione europea ci guarda

Procedura di infrazione per l’Italia. Tra le regioni anche la Basilicata. Per l’assessore Rosa la situazione è in via di definizione.

15 ottobre 2021
1 min di lettura
15 ottobre 2021
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15/10/2021 - La Basilicata è tra le regioni italiane che è sotto l’occhio vigile dell’Unione europea, con una procedura di infrazione che qualche anno fa aveva ad oggetto le condizioni di 40 depuratori. La recente sentenza della Corte risale al deferimento che la Commissione europea aveva attivato già nel 2014, e riguardava diverse aree nel Paese, circa 600. In particolare si tratta del bacino drenante nel Delta del Po e nell’Adriatico, del lago di Varese, del lago di Como e del bacino drenante del Golfo di Castellammare in Sicilia. In Basilicata invece si tratta di 18 agglomerati che smaltiscono le acque reflue urbane. Per l’assessore Rosa la situazione è in via di definizione, perché negli ultimi due anni sono state risolte le irregolarità strutturali relative a 22 impianti dei 40 depuratori in questione. Altri fanno notare invece che la condanna fa riferimento ad agglomerati di depuratori e non ai singoli depuratori, contestando quindi i numeri. In ogni caso, trattandosi della prima condanna per inadempimento, la sentenza non prevede né multe né altre sanzioni. Tuttavia è bene proseguire sulla strada della rigenerazione e della risoluzione di questi problemi, per evitare sanzioni, ma soprattutto per garantire le condizioni previste dalle leggi. 

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