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Lupo solitario#32 - La globalizzazione di Mango e del mango

Il bello di mescolare sapori, esperienze, tradizioni, suoni e parole da una parte all’altra del Continente.

10 settembre 2021
1 min di lettura
10 settembre 2021
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10/09/2021 - Abbiamo appreso con curiosità e interesse che un’azienda agricola lucana ha deciso di avviare la coltivazione di manghi in un terreno di Pisticci. Il mango è un frutto tropicale assai utilizzato in Paesi come l’India, le Filippine, il Pakistan e il Bangladesh, e dunque non è esattamente un frutto della tradizione lucana. Dunque il suo approdo in Basilicata è un esempio lampante – l’ennesimo, se ce ne fosse ancora bisogno – delle infinite opportunità che offre la globalizzazione. Ma mentre l’Asia meridionale globalizza il mango, noi lucani restituiamo al mondo intero un frutto omonimo ma di tipo musicale, ovvero le canzoni di Mango. La globalizzazione – la tanto vituperata globalizzazione, alla quale si vorrebbe contrapporre l’autarchia e il ritorno alle “piccole patrie” – è proprio questo: coltivare manghi a Pisticci e ascoltare Mango a Mumbai. Ovviamente il mango rimane un frutto tropicale e Mango un cantante italiano di origini lucane. Ma il bello della globalizzazione è proprio questo: mescolare sapori, esperienze, tradizioni, suoni e parole da una parte all’altra del Continente. Finché qualcuno ascolterà “Lei verrà” a Manila e qualcun altro sbuccerà un mango a Matera, le ideologie anti-sistema non avranno vita facile.

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