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La fede lucana

Ricominciare a celebrare eventi religiosi significa riallacciare il rapporto con il proprio io spirituale, forse fiaccato dalle dure prove di questi ultimi due anni.

10 settembre 2021
1 min di lettura
10 settembre 2021
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10/09/2021 - La pandemia ha avuto un enorme impatto su ogni aspetto della nostra vita. Anche il modo di vivere le celebrazioni religiose si è dovuto, per forza di cose, adeguare; si tratta di momenti di convivialità all’insegna della spiritualità e della fede. Un esempio è la Festa per la Madonna Nera, patrona della Basilicata, che si tiene a Viggiano.

Questo 5 settembre il tempo è stato incerto, piovoso, ma i fedeli non si sono fatti scoraggiare: seppure a ranghi ridotti a causa delle restrizioni sanitarie, i devoti hanno omaggiato la Madonna Nera.

“Quante, soprattutto in questo tempo di pandemia, sono le situazioni di fatica, di malattia, di prova, di mancanza di lavoro che chiedono a noi di rimanere nelle situazioni con stabilità e dignitosa attenzione”. Queste le parole dell’Arcivescovo metropolita di Potenza, Monsignor Salvatore Ligorio. Similmente anche il presidente Bardi: “il culto e riti dedicati alla Madonna di Viggiano sono profondamente radicati nel nostro popolo, che conserva un forte senso di religiosità”. Le istituzioni, religiose e laiche, hanno insomma unito la propria voce per sottolineare l’importanza del sentimento religioso, collante delle comunità. È più di normalità: ricominciare a celebrare questi eventi significa riallacciare il rapporto con il proprio io spirituale, forse fiaccato dalle dure prove di questi ultimi due anni, ma mai sopito. E ripartiamo dalla Basilicata, terra antica, dove la fede permea la vita dei lucani.

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