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La regione dell’acqua che rimane a secco

Decine le imprese costrette al fermo. I fondi europei potrebbero risolvere la crisi idrica in Valbasento.

27 agosto 2021
1 min di lettura
27 agosto 2021
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27/08/2021 - C’è un paradosso abbastanza evidente: quello di una terra che offre acqua alle regioni circostanti e poi si trova nel bel mezzo di una crisi idrica. Succede in Valbasento, dove dal 10 agosto sono decine le aziende di zona costrette al fermo, a causa della mancanza di acqua. Uno stop che ha un costo enorme per le attività a ciclo continuo, in termini economici ed occupazionali. La denuncia proviene dai sindacati Cgil, Cisl e Uil intervenuti per difendere i lavoratori posti in ferie forzate a causa del disagio. Non è un caso quindi che il Ministro per il Sud, Mara Carfagna, abbia ritenuto prioritari gli investimenti dei fondi del PNRR per le reti idriche del Mezzogiorno.

In questa area geografica, infatti, la dispersione di acqua tra sprechi e reti vetuste rappresenta ben il 40% di quella utilizzabile. A sollevare una riflessione urgente è anche Confindustria Basilicata, per la quale sono necessari investimenti infrastrutturali, definitivi, che risolvano la limitatezza dell’approvvigionamento idrico.

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