27/08/2021 - Prima che arrivasse questa pandemia vivevamo spesso l’uno appiccicato all’altro, nei concerti, nei mezzi di trasporto, in fila alla cassa del supermercato. Eppure sentivamo di essere singole isole vaganti, senza legami troppo forti l’uno con l’altro. I dati dell’emigrazione dal Paese erano impressionanti, soprattutto quelli dei giovani. Quello che ci ha portato a ragionare sull’importanza della comunità è stata proprio la mancanza forzata di tutto questo. E oggi il desiderio di ognuno di noi è quello di ritornare, lentamente, e con sicurezza, a potersi sentire parte di un’entità più grande, di una comunità appunto che travalica e contiene i singoli.
E le comunità si riuniscono attorno ai simboli, alle bandiere, alle storie, alle musiche. Sintesi di secoli di culture sedimentate, di abitudini sociali e comportamentali, di modi di dire che si tramandato dai nonni ai nipoti.
Per questo il riconoscimento del titolo di Città a Marsico Nuovo viene festeggiato con particolare giubilo. Ottenuto lo scorso 24 febbraio e consegnato l’8 marzo al Sindaco Sassano, in questi giorni si è organizzata una vera e propria festa. Il motto Fidelis et Amans, il levriero simbolo della città, i simboli della Diocesi e delle famiglie Sanseverino e Pignatelli, che tanto hanno fatto per l’evoluzione di Marsico Nuovo. Il tutto incoronato da una corona turrita, principesca, che sostituisce quella semplice precedente, a significare l’evoluzione e la crescita di un’intera comunità. E poi musica, arte, ed emozioni. Festa, insieme. Auguri a Marsico Nuovo.