23/07/2021 - L’oro, da sempre sinonimo di ricchezza e benessere, gode di varie sfumature di colore: giallo, bianco e persino blu. Si parla naturalmente dell’acqua, tesoro inestimabile per il Paese e, in particolare, per la Basilicata. Ma si tratta di una risorsa “ancora da scoprire”, come ha detto Gianni Rosa, assessore regionale all’Ambiente e all’Energia. Con la nuova legge sulle concessioni delle grandi derivazioni ad uso idroelettrico, che prevede - alla scadenza delle concessioni - di regionalizzare la proprietà delle opere, oltre ad un aumento stimato degli introiti di circa 600.000 euro[1], consentiranno una ulteriore valorizzazione del patrimonio idrico regionale.
Occorre anche un’opera di manutenzione per le “reti colabrodo”: tutto il sistema infrastrutturale necessita interventi atti a contrastare l’usura del tempo. Alfonso Andretta, neoamministratore unico di Acquedotto Lucano, ha le idee chiare: “riuscire a spendere i finanziamenti ottenuti servirà a portare a casa l’ammodernamento delle reti”. I fondi sono costituiti da circa due miliardi[2] provenienti dal PNRR. Ma l’oro blu lucano non è solo quello che passa tramite condotti e dighe: si tratta di un patrimonio da valorizzare per il turismo – i mari lucani sono una rinomata eccellenza – ma anche per quanto riguarda l’ambiente: l’inquinamento marino è uno dei nemici da sconfiggere non solo in ottica transizione ma, soprattutto, per proteggere le ricchezze inestimabili di cui la Regione dispone.
[1] https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/Giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3076414
[2] https://www.regione.basilicata.it/giunta/site/giunta/detail.jsp?otype=1012&id=3076409&value=regione
