12/06/2021 - Sono rimasto molto colpito dal fatto che il prossimo amministratore delegato della Ferrari sarà lucano, il fisico e manager Benedetto Vigna, originario di Pietrapertosa, paese della provincia di Potenza conosciuto principalmente per le sue Dolomiti. Sono rimasto colpito non già per ragioni di orgoglio etnico – c’è anche questa componente, ma ovviamente vale fino a un certo punto – ma perché anche uno come me, che segue con capillare ossessione le vicende lucane non aveva mai sentito prima il nome di questo personaggio evidentemente straordinario. Ciò significa che il dibattito pubblico lucano è una bolla dove raramente entrano storie, vicende e personaggi che si sottraggono al cosiddetto circo mediatico. Non che un lucano andato a vivere e a lavorare altrove debba per forza essere attivo nel dibattito e nella pubblicistica della sua terra d’origine, ma il fatto che Vigna sia arrivato ai vertici di una delle aziende più prestigiose del mondo senza che noi sapessimo della sua esistenza è qualcosa che mi fa riflettere molto. E che in parte vivo come un fallimento della nostra capacità di studio e di puntuale comprensione delle forze lucane in campo. Ricordo che lo stesso tema si pose con la nomina del generale Figliuolo a Commissario straordinario del coordinamento anti-Covid, un nome totalmente sfuggito ai radar del nostro giornalismo. Ci serva da lezione.