04/06/2021 - Le risorse certo non mancano: dieci milioni stanziati dalla Giunta Regionale lucana per sostenere gli operatori economici (piccole e medie imprese, liberi professionisti e associazioni). L’assessore Cupparo ha dichiarato che “la Regione […] intende ristorare quei settori le cui attività, rientrando fra le categorie che hanno avuto maggiori ricadute negative derivanti dai provvedimenti per il contenimento della pandemia da Covid-19, sono ad oggi in grossa difficoltà finanziari”. Inoltre, la giunta prepara anche politiche che integreranno e anticiperanno il PNRR; tutte misure, che, come sostengono Cupparo e il presidente Bardi, attireranno aziende altamente specializzate e tecnologicamente innovative.
Nel frattempo, però, incombe sul sistema produttivo lucano la spada di Damocle della fine del blocco dei licenziamenti, la cui proroga al 28 agosto sembra sfumata (anche se dal primo luglio le aziende potranno servirsi della cassa integrazione ordinaria senza pagare addizionali fino al 31 dicembre 2021, con l’impegno a non licenziare). Il che fa dichiarare ad Angelo Summa, segretario generale Cgil Basilicata, che “sbloccare i licenziamenti significherebbe mandare a casa migliaia e migliaia di lavoratrici e di lavoratori lasciandoli senza alcuna protezione”.
Un quadro problematico e contraddittorio, come si vede. Che, forse, potrebbe essere affrontato con più fiducia e serenità se istituzioni, forze sociali e territori dialogassero con continuità. Facendo in modo che la preoccupazione per le sorti dei lavoratori e delle aziende colpite dalla crisi della pandemia venga alleviata e temperata dagli sforzi effettivi che le istituzioni stanno facendo per il rilancio dell’economia.