21/05/2021 - Albergatori, ristoratori, negozianti, sindaci, assessori comunali, lavoratori stagionali, ecc., stanno tutti tirando un sospiro di sollievo perché parrebbe che la stagione turistica estiva 2021 sia salva. Eppure mai come adesso il sistema turistico italiano sta entrando in un feroce meccanismo darwiniano. Come attirare infatti l’attenzione delle masse e dei media sulle proprie bellezze storiche, paesaggistiche, culturali? E come stare sulla breccia, pur essendo ammaccati da un anno e passa di chiusure e perdite economiche? Ecco che oggi più che mai la parola chiave è la parola “vip”. Ebbene sì, per attirare l’attenzione mediatica su ogni singolo paese, borgo, villaggio turistico, ora è fondamentale poter contare su “una faccia nota”, “un volto”, “un testimonial”, “uno di quelli che la gente conosce perché va sempre in Tv”. Tant’è che il piccolo circuito dei “vip” è letteralmente assediato – e disperatamente ricoperto d’oro – dal sistema turistico-promozionale, che cerca in tutti i modi di accaparrarsi i nomi più conosciuti della famigerata compagnia di giro. E chi non ha la forza organizzativa, politica ed economica per portare un “vip” nel proprio luogo? Si attacca, come si dice volgarmente. E dovrà accontentarsi di ex famosi, di cantanti anziani e semidimenticati, di scrittori di nicchia accigliati e depressi, di gruppi musicali amatoriali, di ex tronisti e di pseudo-famosi (“Sì, mi pare di averlo sentito una volta, ma non mi ricordo dove…”). In fondo però la cosa bella della Basilicata è che, se pure nessuno conosce il tuo nome e ha memoria di te, alla fine per pietà te lo chiedono ugualmente un selfie, anche se non sanno nemmeno chi sei.