14/05/2021 - La Basilicata esiste ed è un paese quasi perfetto, per usare una metafora cinematografica di Massimo Gaudioso che, nella fiction di una Castelmezzano sprovvista di un medico di base, affronta con ironia il grande problema dei servizi di un territorio in cui i sindaci dei paesini talvolta sono costretti a prestarsi i dipendenti. La Regione, per bocca dell’assessore alle attività produttive, Francesco Cupparo, annuncia un piano di promozione internazionale delle nostre ricchezze ammettendo, bontà sua, che non siamo al punto zero. Che sì, insomma, la “bella scoperta” della Basilicata, come recitava il fortunato claim concepito dall’ex direttore dell’Apt, Gianpiero Perri, è stata già fatta, in Italia e all’estero.
Di promozione internazionale, in realtà, la regione ne ha avuta fino all’ultimo giorno pre-Covid grazie a Matera dove, alla ripartenza in zona gialla, non si capisce bene gli operatori cosa chiedano. Approssimandosi il G20, da una parte si appellano al sindaco Bennardi per far sì che qualche delegazione dei “grandi” sia stanziale nei Sassi visti i posti letto a disposizione, dall’altra temono che la città, blindata per il summit, torni a chiudere le porte ai turisti dopo averle appena riaperte. Il sindaco, nella speranza che torni Draghi bissando la passeggiata a via Ridola del 2017, assicura che in ogni caso organizzerà una passeggiata lungo il Canyon della Gravina che ormai tuti conoscono grazie a “Sorelle” o a Imma Tataranni, con una expo di prodotti enogastronomici, non solo di Matera, sia chiaro, ma di tutta la Regione. Potenza, dal canto suo, nel mese più atteso dell’anno, il maggio della Iaccara, annuncia di voler allungare, con una serie di iniziative, la parata dei Turchi per tutto l’anno. Solo qualche giorno prima, presentando il piano triennale della cultura (affidato proprio a Perri), la città capoluogo si presentava con un’ambizione adeguata ai tempi, affermando di voler essere la porta dell’Appennino per una nuova dimensione di turismo, declinato con la parola che oggi non può mancare, sostenibilità. Insomma di tutto un po’, forse un po’ disordinatamente. Anche comprensibile dopo il lungo letargo.
C’è poi chi prova a condividere “uno sguardo diverso sui vuoti che si dice attanaglino le aree interne d’Italia”: è la sociologa Ilaria D’Auria (originaria di Lauria), che si occupa di progettazione civile e sociale e che, in uno speciale Rai che andrà in onda a fine mese, si è fatta fotografare, rientrata da Bruxelles a Maratea, davanti al suo Mac vista mare. Ilaria, che è stata una delle anime di Matera2019 quando ancora si facevano cose strane che nessuno capiva ma che piacevano tanto, come Unmonastery, ha cercato di “raccontare le storie di italiane/i che hanno scelto di trasferirsi nelle aree interne del nostro paese durante la pandemia. Di persone che, nel fare questa scelta, hanno aperto nuovi scenari personali e - si auspica - di polis per questi territori. Spesso scalfendo resistenze del proprio entourage familiare o lavorativo. Di giovani e meno giovani che hanno voluto sparigliare le carte e che provano a trasformare una situazione temporanea in una irreversibile”. Qual è la vera Basilicata? La verità è che questa è una regione molteplice dove, per chiudere come abbiamo iniziato, puoi veramente farti tutti i film che vuoi, come recitava un altro fortunato claim. Il film più atteso, 007 che sgomma al volante della sua Aston Martin in piazza Vittorio Veneto a Matera, lo aspettano in tutte le sale del mondo. Sarà la più grade promozione per la ripartenza.