09/04/2021 - Sono giorni complessi e non decifrabili con semplicità quelli che vive l’intera comunità lucana. Giorni di preoccupazione per il Covid che non molla, e di speranza per le vaccinazioni che avanzano, sia pure con tutte le note problematiche organizzative e di approvvigionamento. Giorni di preoccupazione per il lavoro che manca, di attesa per le risposte di sviluppo che il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dovrà fornire alla nostra terra, di impegno perché tutti siano pronti a fare la loro parte, non appena l’allentamento del virus consentirà la vera ripartenza. È la Grande Transizione che si annuncia, con la quale tutti dovremo fare i conti nei prossimi anni, e che cambierà - speriamo fortemente in meglio - il volto della nostra regione.
Anche in Val d’Agri è tempo di transizione. C’è la cosiddetta “fermata” del COVA alle porte (sarà avviata a fine aprile), che consentirà un miglioramento e un ringiovanimento degli impianti, nel rispetto di una legge nazionale che lo richiede, nella piena e crescente tutela dell’ambiente e della sicurezza dei lavoratori e delle comunità. C’è una discussione in corso con i sindacati e le forze sociali per aggiornare il patto di sito siglato nel 2012, che Eni affronta con l’obiettivo di rilanciare “iniziative per la valorizzazione delle risorse umane, il coinvolgimento delle piccole e medie imprese e delle varie professionalità presenti sul territorio”. Così come è in dirittura d’arrivo il confronto con la regione Basilicata sul rinnovo delle concessioni in Val d’Agri. È dunque per tutti il momento della responsabilità, come la stessa Eni ha ribadito qualche giorno fa, chiedendo che il dialogo “sui temi della sostenibilità e della transizione energetica per lo sviluppo del territorio possa proseguire a beneficio dell’intera comunità lucana, nel pieno rispetto delle regole e delle procedure e con l’attenzione verso lavoratori e territorio. È questo anche il nostro auspicio. La Grande Transizione verso il mondo nuovo si affronta solo con il confronto e la condivisione delle strategie. Troppo grande è la posta in gioco per perdersi dietro obiettivi di parte.