23/04/2021 - Il COVA si ferma per poco più di un mese per ripartire con rafforzata sicurezza. Lo stop per la manutenzione straordinaria decennale del Centro Olio di Viggiano è stato preparato step by step da oltre un anno, impegnerà circa 1.200 uomini, al picco della forza lavoro, con un grande impegno gestionale anche per i rigidi protocolli sanitari adottati per l’emergenza Covid. La “fermata”, prevista dalla legge, è un intervento di verifica degli impianti, di upgrade della strumentazione e di aggiornamento dei sistemi di sicurezza. Il management Eni ha messo in campo un protocollo di misure aggiuntive a quelle già attuate per la tutela della salute con una campagna di screening tramite tamponi rapidi. A regime si prevedono fino a 5 postazioni, con copertura h24 e l’impiego di 4 medici, 16 infermieri, 16 operatori sanitari/tecnici di prevenzione e 16 lavoratori adibiti al controllo logistico dell’area. In termini di capacità, sarà possibile superare i 1.000 tamponi al giorno. I lavoratori sono stati divisi e raggruppati in bolle di poche unità, per omogeneità di intervento, in modo da evitare il più possibile incroci, contatti, prevenire rischi e intervenire con un tracciamento immediato in caso di alert sanitario. Sono stati aumentati i varchi di ingresso, per le persone e per i mezzi, con l’installazione di termoscanner, ed è stata accresciuta la vigilanza per i distanziamenti dei lavoratori che indosseranno le mascherine ffp2.
Saranno impiegate, al 60 per cento, maestranze locali. Inoltre, ci saranno tecnici specializzati richiesti dalla straordinarietà degli interventi, per lo più ospiti delle strutture ricettive della Val d’Agri.
L’organizzazione dei turni di lavoro è stata adottata nel rispetto delle previsioni normative e anche in base all’ultimo protocollo con le parti sociali per la gestione dell’emergenza sanitaria nel quale, tra l’altro, si raccomanda di assicurare un piano di turnazione dei lavoratori che consenta di creare gruppi omogenei finalizzati a minimizzare i contatti. A questa meticolosissima pianificazione di prevenzione del rischio Covid, si unisce il complesso processo di intervento tecnico che vedrà 250 squadre al lavoro contemporaneamente. Non sarà soltanto una verifica degli impianti ma anche un’occasione per predisporre progetti futuri già previsti e autorizzati. La fermata comporta, ovviamente, l’interruzione della produzione, che riprenderà intorno al 10 giugno, gradualmente.