26/03/2021 - Le incertezze sul futuro della Fondazione Matera-Basilicata 2019 rappresentano emblematicamente le incertezze dell’intera Città dei Sassi in questo preciso momento storico. L’aspetto più strano e clamoroso di questa vicenda è che non appena è terminato il boom turistico e mediatico del 2019 – che ha consacrato Matera come città dall’appeal mondiale – immediatamente, come una doccia fredda, è calato sulla città un silenzio assurdo, inaspettato, di piombo. Ovviamente tutto sarebbe stato più disastroso se la pandemia fosse esplosa a inizio 2019 anziché a inizio 2020, ma rimane il fatto che la crisi di Matera sia profonda e pericolosa, perché la nuova identità della città era nella sua fase iniziale, e dunque fragile, tenera. Matera rappresenta tutte quelle città – e sono tante – il cui futuro è strettamente legato alla globalizzazione, agli spostamenti e all’affollamento dei corpi. Tutti aspetti che la pandemia ha duramente colpito. A parte stringere i denti e cavarsela alla meglio con ristori vari la città non sta discutendo di questo difficile presente e del futuro prossimo. Il silenzio inerme della Fondazione è emblematico anche di questo: di una città tramortita, depressa, smarrita, colta in contropiede da un avversario inaspettato.