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Export: bene l’agroalimentare, soffre l’automotive

Preoccupano a Melfi le voci di una linea di produzione a rischio con invitabili esuberi dal punto di vista della forza lavoro.

19 marzo 2021
1 min di lettura
19 marzo 2021
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19/03/2021 - "Coldiretti ci regala una bella notizia - soprattutto in tempi di pandemia e lockdown - che rende fieri tutti i lucani". Lo ha scritto su Facebook il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, commentando la notizia, diffusa dall'organizzazione di categoria, del +24,7 percento per le esportazioni nel 2020 dei prodotti agroalimentari lucani.

In una contrazione congiunturale che riguarda tutto il Paese tranne il Molise, l’export lucano si salva grazie all’agroalimentare e non è difficile vederci il boom dei Nutella biscuits prodotti da una delle più grandi multinazionali italiane nello stabilimento di Balvano. La Basilicata segna complessivamente un -4,4% (pari a circa150 milioni). E se Termoli, che produce anche motori a diesel e ibridi, contribuisce insieme all’industria della pasta, al buon risultato del Molise, non così il settore dell’automotive di Melfi che dopo i primi entusiastici riscontri alla nascita di Stellantis, inizia a dare qualche seria preoccupazione sulle prospettive produttive e occupazionali a venire che potrebbero compromettere la tenuta del Pil regionale. La Basilicata ha esportato nel 2020 oltre 100 milioni di prodotti agroalimentari. Le auto, benché in flessione, restano comunque la fetta principale dell’internazionalizzazione. Preoccupano intanto a Melfi le voci di una linea di produzione a rischio con invitabili esuberi dal punto di vista della forza lavoro. Nubi all’orizzonte, come ha riconosciuto Gerardo Evangelista, segretario generale della Fim Cisl Basilicata.

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