19/03/2021 - Il centro studi sociali e lavoro della Uil Basilicata ha analizzato l’andamento del mercato del lavoro lucano, che nell’ultimo trimestre del 2020 è stato ancora fortemente influenzato dalle misure di contenimento decise dal Governo. Nonostante l’impegno di notevoli risorse atte a tamponare l’emorragia, il Meridione – e la Basilicata soprattutto - hanno subito un duro colpo. Le restrizioni alla circolazione e le misure di sicurezza per il contenimento del contagio hanno inciso notevolmente sulla ricerca del lavoro. Il dato che emerge però è che a diminuire sono anche i disoccupati, a riprova del fatto che una considerevole parte di questi soggetti, in media 3 mila unità in più rispetto all’anno precedente, è divenuta inattiva, ossia non è neanche più in cerca di lavoro. Analizzando per settori produttivi troviamo 3 mila addetti in meno nel campo dei servizi, 2 mila addetti in meno per il settore agricolo e una tenuta complessiva del comparto industriale, che vede un calo solo nel terzo trimestre del 2020.
L’impatto è ancora più avvertito dalle giovani generazioni, dove il numero dei Neet (non alla ricerca di lavoro, e non studenti) rimane sulle 36 mila unità, con un aumento di mille persone comprese in una fascia d’età tra i 15 ed i 24 anni, ossia quella dei neodiplomati.
Sembra evidente il necessario rilancio delle politiche attive, e di quelle giovanili in via prioritaria. Per il centro studi della Uil bisogna costruire un blocco di policy del mercato del lavoro, anche attraverso una visione a rete territoriale, col rilancio dell’offerta formativa legata alle esigenze delle imprese, favorendo forme nuove di alternanza scuola lavoro, con borse di studio ed incubatori.