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Contagio Covid e infortuni sul lavoro, il rischio è donna

Un dato per niente rassicurante che aggrava ancora di più il solco della disparità scavato dalla pandemia.

12 marzo 2021
2 min di lettura
12 marzo 2021
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05/03/2021 - Più resistenti al virus, da un punto di vista biologico, più esposte ai suoi effetti da un punto di vista sociale ed economico. Sono le donne che, oltre ad essere state le più penalizzate – ormai il dato è acquisito – dagli effetti devastanti del Covid sulla perdita dell’occupazione, si ritrovano ad essere sulla prima linea del rischio contagio quando un lavoro ce l’hanno. Il 70% dei contagiati dal virus sui luoghi di lavoro, infatti, sono donne: è quanto emerge dal nuovo Dossier 2021 dell’Inail.
Per quanto riguarda gli infortuni sul lavoro, su base nazionale, i casi femminili si attestano “solo” al 36%; in Basilicata, tuttavia, secondo il report Inail, aggiornato al 18 febbraio scorso, su 710 denunce di infortunio sul lavoro da Covid-19 in Basilicata (562 in provincia di Potenza e 148 in provincia di Matera), il numero maggiore riguarda le donne (426, di cui 342 in provincia di Potenza e 84 in quella di Matera) rispetto agli uomini (284). Parliamo di infermiere, fisioterapiste, dottoresse, impiegate amministrative, lavoratrici del settore delle pulizie, in particolare personale dedicato alle camere degli ospedali e degli ambulatori. Insomma, una condizione per niente rassicurante che aggrava ancora di più il solco della disparità scavato dal Covid. Lavorare, dunque, ma lavorare in sicurezza, entrambi gli obiettivi sono una priorità. Del resto, è stato il premier Mario Draghi, ricomparso in video in occasione dell’8 marzo, a sottolineare che i progetti del Recovery fund saranno valutati anche in base al contributo che apporteranno per mitigare la disparità di genere.

Dalle politiche del governo a quelle regionali, gli intenti sembrano essere uguali.

È l’assessore Francesco Cupparo a riconoscere che, per quanto utile, sia oggi insufficiente il voucher “Valore donna 2020” di cui, nei giorni scorsi, il dipartimento attività produttive ha definito il quinto ed ultimo scorrimento della graduatoria delle domande ritenute ammissibili ma non finanziabili per mancanza di risorse (1.287 istanze. Con uno stanziamento finanziario di 1,5 milioni di euro). Un frustrante paradosso della finanza pubblica che Cupparo ha garantito di risolvere con “politiche attive del lavoro e con progetti e azioni che intendiamo attivare – ha detto – attraverso la programmazione del Fse 2020-2026 e le risorse che arriveranno dalla Commissione europea. Vogliamo insistere per ottenere che una parte significativa delle risorse del Recovery fund sia dedicata all’occupazione femminile, investire per combattere l’inattività e il basso tasso di occupazione femminile”.

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