26/02/2021 - La crisi sanitaria ha innescato una crisi di sistema – dai modelli culturali dominanti alla sostenibilità finanziaria dello stesso sistema – che ha riverberi finanche nei più remoti consessi politici regionali.
In queste settimane in Basilicata stiamo assistendo a febbrili rimescolamenti e a furbeschi riposizionamenti all’interno della maggioranza di centrodestra. Ma mai come quest’anno – a causa della crisi di cui parlavo prima – l’opposizione in seno al Consiglio regionale è risultata afona, debole, smarrita, senza prospettive. La verità è che, in un momento come questo, il consueto schema dialettico maggioranza/opposizione risulta nella migliore delle ipotesi inefficace, nella peggiore stucchevole. Non a caso alcuni esponenti del centrosinistra stanno dando da tempo segnali di apertura, fino al punto che più volte si è parlato di allargamento della maggioranza. Non so se questo allargamento avverrà – ne dubito, anzitutto perché in tal caso il centrodestra dovrebbe rinunciare ad alcune “postazioni” – ma sicuramente sarebbe interessante vedere all’opera, per la prima volta nella storia recente lucana, un governo di unità regionale di alto profilo non solo politico, ma anche tecnico.
