19/02/2021 - Qualche giorno fa Peppino Molinari, storico esponente lucano della Democrazia Cristiana, ha ricordato con parole puntuali e appassionate il percorso politico di Gino Mistrulli all’indomani della sua morte. Devo dire che Mistrulli ha raccolto molti elogi pubblici nell’ora estrema e questo dimostra quanto sia stato apprezzato il suo lungo percorso politico e morale – è morto novantatreenne.
Tra le tante informazioni che sono state date sul suo conto, ce n’è una che mi ha molto colpito: Mistrulli è stato consigliere regionale democristiano nel primo, leggendario Consiglio Regionale del 1970. Un Consiglio – e voglio dirlo con esplicita nostalgia politica – di altissimo profilo, visto che tra i vicini di banco di Mistrulli c’erano personaggi del calibro di Vincenzo Verrastro, Nino Calice, Romualdo Coviello, Michele Cascino, Salvatore Peragine, Domenico Pittella, Angelo Sanza, Fernando Schettini e Angelo Raffaele Ziccardi. Ovviamente il paragone con l’attuale Consiglio Regionale risulta assai malinconico. Ma devo dire che tutti i settori della società hanno subito una profonda erosione in termini di prestigio e autorevolezza. Nessuno tra i contemporanei, a partire da chi scrive, si senta sollevato dall’obbligo di una severa autocritica.