29/01/2021 - Lupo solitario
Ho memoria diretta dei Sassi di Matera trascurati, ridotti, dall’incuria e dalla rimozione della povertà, a rifugio dei tossicodipendenti.
Poi ho assistito al recupero, alla rinascita, all’exploit degli ultimi anni. E un po’ mi ha fatto male, assistere all’espropriazione dei Sassi dei contadini da parte degli esteti, dei designer e degli architetti, e prendere atto del definitivo passaggio di questo straordinario patrimonio architettonico e antropologico da meraviglia dei materani e dei contadini a meraviglia collettiva, universale.
Da un lato è stato segno di vittoria e di gloria; dall’altro ha rappresentato, appunto, un’espropriazione.
Mancavo da Matera da un po’. Ci sono stato qualche giorno fa per lavoro – ho alloggiato in un albergo dei Sassi. Era sera. Faceva molto freddo. Ho spalancato la finestra della mia camera e mi sono incantato a guardare il Sasso Barisano. Nessuna voce. Nessun turista. Nessun rumore di ristorante o di bar. Tutto era spettrale esattamente come un tempo, come ai tempi dei tossici nei Sassi. E allora per un attimo ho pensato che senza turisti i Sassi tornano ad essere di nuovo un luogo vero, il calco vuoto e malinconico di una storia gigantesca. Un luogo bellissimo, poetico e struggente.
Andrea Di Consoli