15/01/2021 - Lungi da noi la sola idea di penetrare nel ginepraio della crisi di governo che si è appena aperta: difficile da districare per chi ne è protagonista, figuriamoci per degli spettatori quali noi siamo. Però una cosa ci sentiamo di dirla: per fortuna - crisi o non crisi - la vita continua. E con essa le preoccupazioni (parecchie) o le gioie (qualcuna in meno) che ci riservano le nostre attività quotidiane. Così come vive - e deve funzionare, auspicabilmente - anche la macchina pubblica, perché uno Stato è moderno ed efficiente se i suoi apparati amministrativi e burocratici girano a pieno regime, ci sia oppure no un governo operante.
È una banale considerazione, ma particolarmente attuale e significativa per la Basilicata, se si pensa che, nelle stesse ore in cui prendeva corpo la crisi di governo, è stato approvato in Consiglio dei Ministri l’ormai arcinoto Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, al cui interno vi sono provvedimenti fondamentali per la nostra regione, a cominciare dalla velocizzazione della linea ferroviaria Battipaglia-Potenza-Metaponto-Taranto. Un intervento di cui si discute da molti anni, e che si concretizzerà grazie ai massicci investimenti previsti dal Recovery Plan.
È del tutto superfluo ricordare a noi stessi quanto possa essere cruciale la drastica riduzione dei tempi di trasporto tra la regione e il resto d’Italia, ai fini dello sviluppo, della crescita economica, sociale e civile della nostra terra. Per questo è il caso, già da adesso, di vigilare e di mobilitarsi perché questa grande opera infrastrutturale si faccia, presto e bene, indipendentemente da chi siede a Palazzo Chigi. Perché in fondo, riformulando un vecchio adagio, i governi passano, i treni restano.