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La depurazione delle acque migliora anche in Basilicata

Dei 40 agglomerati sottoposti a procedura di infrazione da parte dell’Ue oggi 22 sono conformi a quanto previsto dalla direttiva.

29 gennaio 2021
1 min di lettura
29 gennaio 2021
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29/01/2021 - Le procedure di infrazione sono uno strumento con cui l’Unione europea ci dice che qualcosa non va e l’Italia, purtroppo, se ne è vista recapitare numerose.

Anche la Basilicata è direttamente interessata da uno di questi ammonimenti, quello che riguarda la Direttiva 91/271/CEE relativa alla raccolta, al trattamento e allo scarico delle acque reflue urbane. Oggetto della contestazione è la non conformità di una serie di agglomerati idrici e dei relativi sistemi di depurazione.

Qualche giorno fa, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, ha risposto ad un’interrogazione parlamentare in cui si chiedevano informazioni sulle iniziative per superare la procedura di infrazione. E, va detto subito, c’è una buona notizia.

Le osservazioni e le contestazioni della Commissione europea - espresse con la procedura di infrazione 2059/2014 (ex EU Pilot 1976/11/ENVI) - riguardavano 40 agglomerati considerati inadempienti; oggi, ad essere non conformi a quanto previsto dalla direttiva, sarebbero solo 19. Tra questi 19, poi, risulterebbero anche l’agglomerato di Montescaglioso, ma solo per mero errore materiale di trascrizione, e l’agglomerato di Oppido Lucano, che però, stando agli ultimi campionamenti, dovrebbe essere conforme a quanto richiesto, così come quello di Stigliano. Quindi gli agglomerati non conformi ad oggi sarebbero 16.

Inoltre, la Regione ha provveduto a finanziare un pacchetto - con circa 100 milioni di euro - di interventi che riguarda tutti gli agglomerati sottoposti alla procedura di infrazione. 

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