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Centro di ricerca “Ipazia d’Alessandria”

Eni e CNR hanno dato vita, a Metaponto, al centro di ricerca congiunto “Ipazia d’Alessandria” dedicato alla promozione di soluzioni e tecnologie per la gestione delle acque.

Gestione sostenibile delle risorse idriche

L’attività del centro di ricerca congiunto Eni-CNR "Ipazia D’Alessandria" ha come tema principale la promozione di soluzioni e tecnologie innovative volte ad una efficiente gestione e ad un utilizzo/riutilizzo sostenibile delle risorse d’acqua.

Per raggiungere questo obiettivo sono state definite tre tematiche di ricerca: 

  • l’ottimizzazione dell’uso dell’acqua in agricoltura attraverso sistemi di irrigazione innovativi che riducano lo spreco di acqua e attraverso l’efficientamento dell’assorbimento dell’acqua da parte delle piante per mezzo dello studio di batteri e funghi naturalmente presenti nell’apparato radicale delle piante
  • lo sviluppo di nuove tecnologie per il trattamento delle acque reflue civili ed industriali con la possibilità di poter riutilizzare, anche in campo agricolo, le acque trattate
  • la gestione ottimale delle acque di falda costiere, gestendo i rischi di salinizzazione per intrusione delle acque marine e di subsidenza.

La prima fase di attività, per tutte le linee progettuali, prevedeva principalmente un’indagine, estesa alle regioni dell’Italia meridionale, con lo scopo di

  • individuare i terreni marginali per l’agricoltura analizzando i principali studi scientifici
  • valutare la disponibilità di acqua nell’area centro-meridionale e la possibilità di impiegare acque reflue civili ed industriali anche nel settore irriguo
  • effettuare la mappatura delle risorse idriche sotterranee disponibili, valutare il loro stato qualitativo e il loro sovra-sfruttamento.

Il lavoro è stato svolto da Eni con il supporto sostanziale di Fondazione Eni Enrico Mattei (FEEM).

Successivamente sono iniziate le attività sperimentali che stanno procedendo anche se risultano fortemente impattate delle norme restrittive imposte per la lotta al Covid-19.

Per la prima linea di progetto sono state eseguite, durante la stagione estiva, delle prove di stress idrico su delle colture presso un campo sperimentale del sito di ALSIA a Metaponto; sono in corso le analisi di laboratorio sui campioni di terreno e di biomassa prelevati dal campo.

Per la seconda linea di progetto è in fase di progettazione un impianto sperimentale di trattamento di acque reflue civili che verrà installato presso il depuratore di Ferrandina.

Per l’ultima linea di progetto è in preparazione la prima campagna di acquisizione geognostica che verrà eseguita nel corso del 2021.

Oltre al personale R&D (Research & Development) e della divisione generale Natural Resources di Eni, partecipano al progetto 16 ricercatori appartenenti agli istituti IPSP (Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante), IRSA (Istituto di Ricerca Sulle Acque), ICCOM (Istituto di Chimica dei Composti OrganoMetallici) e IRPI (Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica) del CNR.

In parallelo ed in sinergia alle attività del centro di ricerca, sono state attivate in convenzione con l’Università della Basilicata, tre borse di studio per tre dottorati di ricerca.