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La reiniezione: una tecnica sicura e collaudata

In Val d’Agri monitoriamo in continuo le acque separate da olio e gas e riposizionate nella roccia serbatoio di origine.

Cos’è l’acqua di formazione/processo

L'acqua di processo è il risultato della separazione dei fluidi contenuti nel giacimento (olio, gas e acqua di processo). Una volta separata dall’olio, viene in parte reiniettata attraverso il pozzo “Costa Molina 2” nel medesimo giacimento di provenienza (ossia in unità geologiche profonde a circa 4.000 m di profondità) e, per la parte eccedente, gestita come rifiuto e inviata via autobotte a centri di trattamento autorizzati.

Partendo dagli aspetti tecnici specifici del sito, in Val d’Agri si riscontrano le specifiche caratteristiche geologiche necessarie a garantire l’isolamento delle acque reiniettate. In particolare, il completo isolamento del giacimento è garantito dalla struttura geologica caratterizzata dalla copertura di rocce impermeabili dello spessore di oltre 1.000 metri.

Eni è tenuta ad effettuare periodicamente una serie di monitoraggi e a trasmetterne i risultati agli enti competenti. I monitoraggi consentono di verificare che non ci siano effetti negativi indotti dalla reiniezione sulla qualità delle matrici ambientali potenzialmente impattate, ossia le acque superficiali e le acque “dolci” sotterranee, che si trovano nella porzione di sottosuolo più prossima alla superficie terrestre, al di sopra dello strato impermeabile che isola il giacimento e lungo il tracciato della condotta che collega il centro olio al pozzo di reiniezione.

La reiniezione delle acque nelle unità geologiche profonde da cui queste provengono è un’attività connaturata alla stessa attività di estrazione del petrolio ed entrambe le attività fanno parte di un virtuoso ‘ciclo produttivo chiuso’. La reiniezione è insita all’attività petrolifera per i seguenti motivi principali e tra loro concomitanti:

  • tutelare l’ambiente, restituendo alle unità di geologiche di estrazione quanto è stato loro estratto
  • preservare l’energia del giacimento, mantenendo il livello di pressione il più possibile prossimo a quello naturale pre-estrazione e favorendo, di conseguenza, lo sfruttamento ottimale del giacimento (pressure maintenance)
  • le acque di formazione, proprio perché estratte dal giacimento dove si trovano insieme al petrolio e al gas, sono acque “fossili”, rimaste intrappolate nel giacimento per milioni di anni senza alcuna possibilità di contatto con l’ambiente esterno. A differenza delle acque sotterranee che si trovano negli strati più prossimi alla superficie e che sono idonee a scopo idropotabile (le cosiddette acque “dolci”), le acque di formazione non costituiscono una risorsa.

La gestione delle acque di processo

La prima produzione d’acqua associata alle attività di estrazione in Val D’Agri è stata registrata a metà dell’anno 2003 e, a partire da allora, è andata progressivamente aumentando fino a raggiungere i quantitativi attuali.
Nel 2023, complessivamente, sono stati prodotti 0,96 Mm3 di acque di produzione, di cui 0,69 Mm3 sono stati reiniettati, mentre i restanti 0,27 Mm3 sono stati inviati a impianti di trattamento terzi autorizzati mediante autobotte. Le acque reflue domestiche e meteoriche inviate a trattamento sono invece a 0,10 Mm3.

Il processo di reiniezione delle acque di strato nel pozzo Costa Molina 2 avviene mediante un sistema chiuso, ovvero senza influire in alcun modo sul ciclo delle acque della biosfera (evaporazione, condensazione, precipitazione).

Tale sistema è costituito dai seguenti elementi:

  • impianto di trattamento delle acque di processo (Unità V560) ubicato all’interno del COVA
  • condotta che trasporta le acque di processo da reiniettare dal COVA al pozzo reiniettore CM2
  • sistema di pompaggio per la reiniezione al pozzo CM2.

Così monitoriamo la reiniezione in Val d’Agri

Durante l’attività di reiniezione che interessa il Pozzo Costa Molina 2 sono previsti controlli sia giornalieri che annuali sui parametri di esercizio del sistema di reiniezione  ai sensi del procedimento prot. n.0146217/75AB del 09.09.2013 di Modifica non Sostanziale relativa all’ impianto denominato “Centro Olio Val d’Agri”.

In corrispondenza delle aree attraversate dalla condotta di reiniezione è attivo, a partire dal 2006, un programma di monitoraggio finalizzato alla verifica qualitativa delle acque sotterranee. Il monitoraggio, realizzato in contraddittorio con ARPAB, avviene ai sensi della Determina Dirigenziale 0146217/75AB del 09.09.2013 (rilasciata dall’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata per il rinnovo dell’attività di reiniezione al pozzo “Costa Molina 2”) attraverso il prelievo con cadenza mensile di campioni di acqua di falda in corrispondenza di 8 piezometri e 2 sorgenti dislocati lungo il percorso della condotta stessa.

Nel 2015 nuovi punti di indagine hanno integrato la rete di monitoraggio esistente portando compressivamente ad un totale di 20 punti di indagine, di cui 18 piezometri e 2 sorgenti.

Le attività di monitoraggio prevedono anche il campionamento e successiva analisi del fluido presente nel serbatoio di mandata dell’acqua da reiniettare presso il COVA e del fluido sulla testa pozzo immediatamente prima del punto di immissione (prescrizione D.G.R. 963/2016).Tale campionamento viene effettuato con cadenza giornaliera da parte di Eni ed annualmente in contraddittorio con ARPAB nell’ambito del Piano di Monitoraggio e Controllo.

Il quadro normativo e autorizzativo

La reiniezione dell’acqua di strato nello stesso giacimento di provenienza (Trend 1) mediante il pozzo Costa Molina 2 è autorizzata dalla Regione Basilicata fin dal 2001 con il provvedimento D.D.75A/2001/D1010 ("Autorizzazione allo scarico nel sottosuolo delle acque derivanti dall'estrazione e separazione idrocarburi del Centro Olio"), rilasciato dall’Ufficio Regionale Ciclo dell’Acqua, e dai successivi rinnovi. Allo stato, la reiniezione mediante il pozzo CM2 è autorizzata dal provvedimento “Ratifica di modifica non sostanziale relativa all'impianto denominato Centro Olio Val d'Agri” (prot. n. 0146217/75ab del 09/09/2013, Allegato 2) emesso dall’Ufficio Compatibilità Ambientale della Regione Basilicata come “modifica non sostanziale” della Autorizzazione Integrata Ambientale del Centro Olio (emessa con D.G.R. n. 627/2011). L’autorizzazione del 2013 sostituisce la precedente del 2001 (e i successivi rinnovi). La DGR del 09.09.2013 prevede la reiniezione delle acque di processo in unità geologiche profonde mediante il pozzo Costa Molina 2 per un quantitativo massimo giornaliero pari a 3.200 m3/giorno (e a 1.000.000 m3/anno).