Esempi di applicazione
nei siti operativi
Eni consegue attività di protezione e ripristino degli habitat ogni volta che questa necessità emerga dalle valutazioni eseguite, come parte del modello di gestione BES o dalle prescrizioni normative italiane e dei Paesi in cui opera. Le principali azioni implementate riguardano il ripristino ecologico di foreste e altri habitat naturali, attività di monitoraggio e conservazione delle specie, sensibilizzazione delle comunità e dei lavoratori. Tutte fanno parte dei BAP dei singoli progetti e sono state individuate, e attuate in campo, con l’aiuto di professionisti della conservazione della biodiversità.
Annualmente, aggiorniamo l’esposizione al rischio biodiversità dei siti operativi al fine di identificare le attività che ricadono in prossimità di aree protette o altri siti prioritari per la conservazione della biodiversità.
Siti in prossimità di aree protette e KBA
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Un BAP è un piano che stabilisce le azioni per mitigare gli impatti e per conservare o migliorare la biodiversità nell’area in cui operiamo. Identifica gli elementi di biodiversità prioritari e spiega nel dettaglio gli interventi di gestione che devono essere concreti, pianificati e misurabili. Il piano identifica una serie di indicatori chiave (KPI, Key Performance Indicator) che vengono monitorati nel tempo. Questa fase è essenziale per verificare l’efficacia del BAP o, al contrario, per identificare la necessità di modificarlo. Il BAP è dunque un documento “vivo” che, basandosi su un approccio di gestione adattiva, mantiene la propria efficacia per tutta la vita del progetto fino alla fase di decommissioning.