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Biodiversità per Eni

L’importanza di operare in modo responsabile

La biodiversità ha un ruolo fondamentale e riconosciuto per il benessere umano, per un pianeta sano e per la ricchezza economica di tutte le persone. Dipendiamo dalla Natura per il cibo, i medicinali, l'energia, l'aria e l'acqua pulita, la sicurezza dai disastri naturali, i valori culturali e ricreativi.

196 Paesi aderenti alla Convenzione per la Diversità Biologica (CDB), hanno adottato il Piano per la Biodiversità “Kunming-Montreal Global Biodiversity Framework”. L’accordo quadro stabilisce gli obiettivi globali al 2030 e 2050 volti a proteggere e rispristinare la natura.

Nel contesto del nuovo Piano per la Biodiversità della CDB, confermiamo il nostro impegno ad operare in maniera responsabile, promuovendo il miglioramento continuo della gestione della Biodiversità e servizi ecosistemici (BES) verso l’assenza di perdite nette di biodiversità (no net loss) o un contributo positivo (net gain), a seconda dei rischi e del contesto specifico del progetto.

Stiamo monitorando lo sviluppo dei framework europei e internazionali più rilevanti con l’intento di allinearci alle metriche per la misurazione di dipendenze, impatti, rischi e opportunità relativi alla natura e accreditare target temporali, una volta che le metodologie saranno finalizzate.

Target 15 - Accordo “Kunming-Montreal”

Il Target 15 del Piano per la Biodiversità richiede che le grandi imprese monitorino, valutino e divulghino con regolarità e in modo trasparente i rischi, le dipendenze e gli impatti sulla biodiversità.

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Quali sono i rischi, le dipendenze e gli impatti potenziali di attività e servizi Eni sulla Biodiversità?

I rischi BES dipendono dalla complessità di ciascun progetto e dal valore dell’ambiente naturale e del contesto sociale in cui le attività si inseriscono.

È possibile però identificare rischi, dipendenze e impatti potenziali più significativi, tipicamente associati alle attività e servizi di Eni che possono contribuire ai principali driver del cambiamento della natura (IPBES 2020). Questi rischi, se non gestiti, possono essere in prospettiva più significativi quando le attività ricadono all’interno o nelle vicinanze di aree sensibili dal punto di vista della conservazione della biodiversità: ad esempio habitat critici, aree protette e aree a elevato valore di biodiversità (KBA, Key Biodiversity Areas). Proprio queste sono per Eni una priorità nella gestione di potenziali conseguenze sulla natura.

Fattori di cambiamento della Natura

1. Cambio d'uso del suolo e degli oceani

Attività che esercitano una pressione su BES

  • Preparazione del terreno (land clearance) propedeutica alla costruzione e lo smantellamento del sito
  • Occupazione di aree terrestri e marine dovuta alla presenza fisica di strutture ed infrastrutture logistiche, comprese le strade di accesso

Potenziali impatti negativi su BES

  • Frammentazione, perdita e alterazione degli habitat, con ripercussioni sulle specie e sui servizi ecosistemici
  • Aumento della minaccia per le specie a rischio (Lista Rossa dell'IUCN)
  • Erosione e alterazioni dell'idrologia superficiale/drenaggio naturale con conseguenze sul controllo delle inondazioni e sulla depurazione delle acque
  • Emissioni di gas serra dovute alla deforestazione e al degrado dei terreni e dei fondali marini

Azioni per gestire rischi e impatti(1)

  • Considerare i rischi BES, e su scala regionale, fin dalle primissime fasi di selezione del sito e pianificazione del progetto
  • Applicare rigorosamente la gerarchia di mitigazione per evitare e minimizzare il più possibile tali rischi
  • Assunzione di un impegno “no go” nei siti naturali WHS(2) dell'UNESCO
  • Valutazione periodica globale del rischio biodiversità
  • Consultazione con gli stakeholder locali, comprese le popolazioni indigene
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(1) esempi di azioni tipicamente applicate. Si noti che alcune di esse (ad esempio l'applicazione della Gerarchia Di Mitigazione e il coinvolgimento degli stakeholder) sono azioni trasversali applicabili a qualsiasi fattore di cambiamento dell'ambiente naturale.

(2) Patrimonio Mondiale dell'Umanità (WHS World Heritage Site)

A questi si aggiungono impatti indiretti derivanti dal dislocamento di persone, l’instaurarsi di nuove attività economiche, apertura di nuovi accessi e cambi d’uso del territorio indotti.

Come gestiamo gli impatti?

Attraverso l’applicazione della Policy BES e l’implementazione del Modello di gestione BES di Eni, interveniamo fin dalle prime fasi del processo decisionale per tutto il ciclo di vita di un progetto o di un asset. Il nostro approccio prevede:

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Disegno e attuazione di Piani d’Azione e monitoraggio (BAP, Biodiversity Action Plan)

Si applica ai siti prioritari con significativa esposizione a rischio biodiversità, tra cui quelli che si trovano in sovrapposizione o prossima vicinanza ad aree protette, aree importanti per la biodiversità e habitat di specie minacciate

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Applicazione della Gerarchia Di Mitigazione

Diamo priorità ad azioni preventive rispetto a quelle correttive, con l’obiettivo primario di evitare perdita netta di biodiversità (no net loss) o migliorarne le condizioni (net gain), a seconda dei rischi e del contesto specifico del progetto

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Collaborazioni di lungo periodo

Interveniamo con organizzazioni internazionali leader nella conservazione della biodiversità ed esperti locali che assicurino l’applicazione in campo di approcci tecnico-scientifici e l'allineamento agli standard e buone pratiche internazionali

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2019: “NO GO”

Nel caso di aree che sono riconosciute dall’UNESCO come siti con “Eccezionale Valore Universale” (OUV - Outstanding Universal Value), Eni ha adottato una politica di “NO GO”.

Eni non svolge attività di esplorazione e sviluppo di idrocarburi all’interno dei confini dei Siti Naturali inclusi nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO (alla data del 31 maggio 2019).

Quando svolgiamo attività (di esplorazione, sviluppo e produzione) in aree importanti per la biodiversità, ci impegniamo per la conservazione della biodiversità e dei servizi ecosistemici (BES) attraverso l’adozione del nostro modello di gestione in linea con la Policy BES di Eni.

Quando siamo presenti in joint venture in cui non siamo operatori, ci impegniamo a promuovere con i nostri partner lo sviluppo e l’adozione di buone pratiche gestionali in linea con la nostra Policy BES.

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Per approfondire
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Schede Paese

Italia, Spagna, Repubblica del Congo, Ghana e Alaska

La migliore dimostrazione di come il nostro modello funzioni, è attraverso la descrizione di esempi pratici che ne illustrino l’applicazione nei siti operativi, in diversi contesti ambientali e in differenti fasi del ciclo progettuale. Vai al capitolo 2 per saperne di più.

Come comunichiamo le nostre azioni per la conservazione della biodiversità?

Eni aderisce allo standard volontario di GRI(1) e include nella reportistica annuale di sostenibilità l’informativa dei propri impatti sulla biodiversità in merito a:

  • Siti operativi di proprietà, tenuti in locazione, gestiti in (o adiacenti a) aree protette e aree a elevato valore di biodiversità (KBA) esterne alle aree protette.
  • Impatti significativi di attività, prodotti e servizi sulla biodiversità.
  • Habitat protetti o ripristinati.
  • Numero totale di specie elencate nella Red List (Lista Rossa) dell'IUCN che trovano il proprio habitat nelle aree di attività dell'organizzazione, per livello di rischio di estinzione.

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Policy BES

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Biodiversità in Eni - Executive Summary

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Eni for 2023 – A Just Transition

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Eni for 2023 – Performance di sostenibilità

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